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Yoga, mente e respiro

Yoga, mente e respiro

Scopri come lo yoga e il respiro ti aiutano a governare la mente e i tuoi stati d'animo

In questo articolo scritto da Federica Gorni pubblicato sul numero 45 della prestigiosa rivista "Scienza e Conoscenza", scopri l'importanza della respirazione per il tuo benessere e come esercizi specifici di yoga ti possono aiutare a questo scopo.

Sei pronto per scoprire i segreti del respiro? Allora leggi quì di seguito!

Il respiro è tanto importante, quanto è trascurato e sottovalutato. Senza respirare, si muore. Eppure non diamo alcuna importanza al respiro, a come respiriamo, a come il respiro influenza le attività di ogni nostra singola cellula, alla stretta correlazione tra respiro, mente ed emozioni. Una persona arrabbiata o in ansia ha generalmente un respiro molto corto e un po’ affannoso, mentre una persona calma e serena solitamente respira in modo lento e profondo. L’interrelazione è a doppio senso: come il nostro stato d’animo influisce sul nostro modo di respirare, così il nostro respiro può influire sul nostro umore.

Il respiro è l’unica funzione vegetativa autonoma che può essere alterata dalla coscienza, cioè possiamo decidere COME respirare: se rallentare, velocizzare o ampliare il respiro. Questo significa che c’è un centro nervoso, collocato nel cervello, che comanda la respirazione.

Quindi il cervello comanda il respiro, ma a sua volta il respiro è in grado di influenzare il cervello e le sue funzioni, e di conseguenza influisce sul sistema neurovegetativo, il ritmo cardiaco, la pressione arteriosa, la produzione di neurotrasmettitori e ormoni. Numerosi studi scientifici confermano questi collegamenti, che in parte possiamo anche noi percepire facilmente ad esempio quando corriamo: il ritmo del respiro accelera e i battiti del cuore aumentano.

Come respirare meglio

Gli esseri umani respirano in media tra le 15 e le 30 volte al minuto. La respirazione alimenta la combustione di ossigeno e glucosio, producendo energia per permettere ad ogni nostro processo vitale di realizzarsi.

Più respiriamo velocemente, più si attiva la circolazione del sangue e di tutti i fluidi nel nostro corpo. Questo stimola l’attività neuromuscolare che fa si che consumiamo più energia, perché il nostro organismo deve convertire più ossigeno e glucosio in energia. Di conseguenza il nostro sistema è più affaticato e l’insorgere di disturbi sarà più facile.

Una respirazione più lenta, ritmica e profonda invece consuma meno energia, fornisce maggior ossigeno alle nostre cellule e agli organi, accrescendo la nostra vitalità e la durata della vita. Non a caso gli animali che vivono più a lungo, come tartarughe, pitoni, elefanti, hanno un ritmo di respirazione lento. La maggior parte delle persone adulte in occidente ha un respiro corto, toracico, quindi respira usando solo una minima parte della propria capacità polmonare, privando il corpo di ossigeno e di prana (forza vitale).

L'aiuto dello yoga per il respiro: il pranayama

Gli antichi Yogi conoscevamo bene tutte queste correlazioni, per questo la Scienza dello Yoga dà la massima importanza al respiro, aiutando prima di tutto a prendere consapevolezza di come respiriamo, e poi insegnando come respirare in modo corretto, per la propria salute e per il proprio benessere. 

Vari studi sperimentali sono stati condotti sui benefici dello yoga per regolare lo stress, migliorare la funzionalità immunitaria e l’umore[1]. Secondo la scienza Yogica il respiro è una delle fonti primarie del prana e senza il prana non può esserci vita. La fisiologia dello yoga ci spiega che esistono cinque tipi di prana nel nostro corpo (prana, apana, samana, udana, vyana) collocati in varie aree del corpo, che forniscono energia ai vari organi e sistemi interni. Una scorretta o scarsa distribuzione di uno di questi prana porta alla devitalizzazione degli organi e delle funzioni vitali connessi con quello specifico prana, causando quindi disfunzioni metaboliche e malattie.

Il nostro stile di vita, l’attività fisica che facciamo (o non facciamo), il cibo che assumiamo, come dormiamo, le nostre emozioni e pensieri, hanno una forte influenza sul flusso del prana nel nostro corpo. Lo Yoga fornisce tecniche specifiche per energizzare e riequilibrare i vari prana attraverso il Pranayama.

Il Pranayama utilizza la respirazione per influenzare il flusso del prana nelle nadi, i nostri sottili canali energetici. I vari esercizi di pranayama non permettono solo di ottenere il controllo (yama) del respiro, ma anche ad espandere (ayama) la dimensione del prana. In questo modo possiamo attivare e regolare la nostra forza vitale per andare oltre i nostri limiti e raggiungere livelli più elevati di consapevolezza. Come abbiamo visto, c’è una stretta correlazione tra mente e respiro, pertanto lavorando e controllando il nostro respiro attraverso il pranayama, noi possiamo imparare governare la nostra mente. Possiamo calmarla e fermare quel continuo rimuginare che spesso ci esaurisce.

Sistema nervoso e respiro: lo Swara Yoga

In particolare, la relazione tra mente, sistema nervoso e respiro nasale è l’oggetto di studio dello Swara Yoga.

Come abbiamo visto, il respiro è un’attività neuromotoria in quanto è tramite i nervi che si ha l’inspiro e l’espiro.  Le narici infatti, attraverso la respirazione, sono collegate al sistema nervoso autonomo. Quando è più “attiva” la narice destra, il sistema nervoso simpatico prevale, mentre se è maggiormente attiva la narice sinistra, è il sistema parasimpatico (considerato “rilassante”) a prevalere. Il naso è in contatto diretto con l’ipotalamo, che è collegato alle emozioni e alla motivazione.

Le nostre narici influenzano la chimica del nostro corpo e ci danno un’indicazione di quale emisfero cerebrale è attivo in un momento specifico. La narice destra è collegata alla parte sinistra del cervello, che governa la parte destra del corpo, la comunicazione verbale, il pensiero analitico, logico, ed è legata alle secrezioni acide. La narice sinistra invece è collegata alla parte destra del cervello, che governa i sentimenti, l’intuizione, il lato sinistro del corpo e tutto ciò che è non-verbale (gesti, immagini, volti), utilizza il pensiero analogico e creativo e fa aumentare le secrezioni alcaline.

Osservando quale delle due narici è più “libera”, meno ostruita, possiamo capire quale parte del cervello sta prevalendo e quindi quali attività è meglio svolgere. Il nostro modo di reagire alle situazioni e il risultato delle nostre azioni sono influenzati da quale emisfero è predominante.

Lo Swara Yoga ci aiuta a capire quale emisfero è più attivo e ci insegna ad armonizzare le nostre attività fisiche e mentali attraverso il respiro, eventualmente cambiando la prevalenza della narice predominante.

Questo è solo un accenno alle vaste conoscenze che lo Yoga offre per lavorare sul respiro, comprenderlo e utilizzarlo al meglio per la nostra salute su tutti i livelli: fisico, mentale, emotivo e spirituale.

Federica Gorni. Tutti i diritti riservati.©

  •  [1] L.Bernardi (Dip. di Medicina Interna, Irccs S. Matteo, Univ. Pavia)  Slow Breathing reduce chemoreflex response to hypoxia and hypercapnia, and increases baroreflex sensitivity, ‘ J.Hypertension’, 2001; 19: 2221-2229.
  • R.Bown, P.L.Gerbarg, Sudarshan kriya yoga breathing in the treatment of stress, anxiety and depression: part I Neurophysiological Model, ‘Journal of complementary and alternative Medicine’ , 2005, 11: 189-201
  • B. N. Janakiramaiah e al. Antidepressant efficacy of Sudarshan kriya yoga in melancholia: a randomized comparison with electroconvulsive therapy and imipramine,’ Journal of affective disorders’, 2000; 57: 255-259.

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