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Difenditi dalle influenze esterne col ritiro dei sensi

Difenditi dalle influenze esterne col ritiro dei sensi

Come difendersi dalle influenze esterne grazie al Pratyahara.

Ogni giorno siamo bombardati da imput sensoriali attraverso la TV, la radio, i Social network, i cartelloni pubblicitari, le vetrine, le persone che incontriamo ecc. I nostri cinque sensi (vista, udito, gusto, olfatto, tatto) ricevono continuamente sollecitazioni esterne che ci condizionano, creano desideri, emozioni, distrazioni che vengono registrate nella nostra mente come impressioni.

Se continuiamo ad accumulare impressioni negative, che danno vita cioè a pensieri e sensazioni spiacevoli (paura, tristezza, senso di inadeguatezza, inferiorità, ecc.) e desideri inutili, a lungo andare ci allontaniamo sempre più dal nostro vero Io, dal nostro Sé, che non può essere percepito con i sensi ordinari.

Per questo è molto importante imparare a gestire e controllare i nostri sensi.  In termini yogici i sensi si chiamano Jnanendriyas (Jnana significa conoscere, Indriyas sta per mezzi o sensi) e sono considerati come bambini, che hanno una loro propria volontà,  spesso incontrollata e puramente istintiva. I sensi dicono alla mente cosa fare e se non li educhiamo e li discipliniamo, ci domineranno con le loro infinite richieste di ciò che è attraente per i sensi, dimenticando gli scopi più alti e le gioie vere della vita.

Il controllo dei sensi non significa sopprimerli, ma esserne padroni, dirigerli dove vogliamo, distaccarsi da essi e dalle impressioni che i sensi generano. In questo modo possiamo ridurre le impressioni negative, smettendo di essere vittime inconsapevoli di influenze esterne e quindi riscoprire il nostro vero Sé e i suoi reali bisogni. L’acquisizione  della padronanza sui sensi nello Yoga è chiamato Pratyahara, il quinto degli otto passi descritti negli YOGA SUTRA di Patanjali (parte seconda, sutra 54 e 55).

Che cos’è Pratyahara?

Il termine sanscrito Pratyahara, comunemente tradotto come “ritiro dei sensi”, è composto da due parole:  Praty che significa “contro, lontano” e Ahara  che significa “cibo o qualsiasi cosa immettiamo dentro di noi dall’esterno”. Letteralmente Pratyahara significa quindi “controllo di ahara” oppure “ottenere controllo sulle influenze esterne”. Quindi  esso implica un distacco non solo dai sensi, ma anche dagli oggetti dei sensi e dalle impressioni generate interiormente dai sensi. Nella tradizione yogica ci sono tre livelli di ahara:

  • il primo è cibo fisico per alimentare il corpo;
  • il secondo è costituito dalle impressioni che nutrono la mente, attraverso  le sensazioni dell’udito, della vista, del tatto, del gusto e dell’olfatto;
  • il terzo livello è il cibo per l’anima, ovvero i nostri legami affettivi, quelli che ci condizionano di più;

Quindi il Pratyahara comporta un ritiro dal cibo (ahara) incorretto, dalle impressioni negative, dai legami dannosi e contemporaneamente implica l’alimentarsi con cibo corretto, impressioni corrette e legami costruttivi. Portando quindi attenzione e consapevolezza a ciò che nutre il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima, impariamo gradualmente a controllare i nostri sensi, in modo da:

  • smettere di desiderare ciò che è nocivo per il nostro benessere e la nostra crescita spirituale
  • ridurre o eliminare stati di ansia, paura, insoddisfazione generati dalle impressioni sensoriali negative
  • liberare la mente dall'eccesso di impressioni, permettendole di rivolgersi all'interno e dirigersi verso la felicità dell’anima
  • prevenire disturbi e malattie
  • rafforzare le capacità di concentrazione per meditare meglio.

Come praticare il Pratyahara?

Il Pratyahara si può praticare in molti modi:

  • Selezionando gli imput sensoriali a cui sottoporsi (meno TV, meno internet, meno radio) e riducendo quelli che ci provocano impressioni negative.
  • Osservando i propri pensieri e cercando di creare impressioni positive
  • Sedendosi con gli occhi chiusi a meditare in un luogo silenzioso
  • Focalizzando la mente sulle impressioni interne, attraverso ad esempio delle visualizzazioni
  • Praticando Yoni Mudra per chiudere i sensi
  • Facendo Shambhavi Mudra per tenere i nostri organi di senso aperti, allontanando però la nostra attenzione da loro. Questo aiuta a controllare la mente anche quando i sensi sono attivi nella vita quotidiana
  • Focalizzandosi su impressioni uniformi, come ad esempio tenere fisso lo sguardo su una immagine.

Tutti i diritti riservati.©

Articolo scritto dalla dott.ssa Federica Gorni pubblicato su "Vivere lo Yoga" (N.81 del 2018)

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